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Seconda categoria
«Vittoria dedicata alla gente di Berchidda»

Degortes racconta il suo Berchidda dei miracoli: «Campionato perfetto, numeri da record»

Quello del Berchidda è stato un campionato praticamente perfetto: se si esclude il passo falso dell'esordio, peraltro l'unico stagionale, rimediato sul campo dell'Andrea Doria, la corazzata guidata da Giampaolo Degortes è riuscita a dettare legge in ogni campo e contro qualsiasi avversario.
Uno strapotere tecnico e tattico impressionate, che si è concretizzato nella striscia record di ventotto risultati ultili consecutivi, ed è emerso nettamente negli scontri diretti con le dirette avversarie, tra cui il fortissimo Golfo Aranci, che hanno provato in ogni modo ad ostacolare la marcia trionfale degli uomini di Degortes: per il tecnico si tratta sicuramente di una grandissima soddisfazione, una sorta di rivincita nei confronti di coloro, pochi a dire la verità, che ad inizio stagione nutrivano qualche perplessità sul progetto del Berchidda.

 

Mister Degortes, siete reduci da una stagione entusiasmante, praticamente priva di sbavature.
«Abbiamo perso soltanto alla prima di campionato, peraltro senza meritarla; con la vittoria di domenica siamo saliti a quota 23 successi stagionali, una striscia di 28 risultati utili consecutivi che potrebbero arrivare addirittura a 29; abbiamo la miglior difesa ed il secondo miglior attacco, ma mi aspetto di migliorare nel prossimo turno da questo punto di vista: sono tanti piccoli record che a noi fanno indubbiamente piacere.
Nella storia del Berchidda è capitato solo una volta, e ti parlo di quasi venti anni fa, che si arrivasse, in un campionato di Seconda Categoria, a 23 vittorie e 7 pareggi, con la differenza che al tempo si spendevano parecchi soldini, mentre ad ora ci arrangiamo con le risorse che abbiamo in casa, che è senza dubbio un grande motivo d'orgoglio.
Siamo la squadra che ha vinto il campionato lottando con la miglior seconda di tutta la Seconda Categoria, una rivale che ci ha dato sicuramente del filo da torcere, dimostrando il proprio valore ottenendo tantissimi punti; noi abbiamo dovuto dare davvero il massimo per fare meglio di loro, ma non è stato assolutamente facile.
Vincere domenica ci permetterebbe di raggiungere un record: chiudere il campionato con 75 punti sarebbe fantastico, considerando che in palio ce n'erano 90; siamo riusciti a lasciarne davvero pochi per strada».

 

Si aspettava di fare così bene?
«Io per natura non sono un presuntuoso, ma dal giorno della presentazione, al Museo dei Vini ad Arzachena, con parecchie persone che mi stavano ascoltando tra cui i giocatori, i dirigenti ed il sindaco, avevo dichiarato che con questa squadra avrei vinto il campionato; ero davvero convinto di poter fare bene, e strada facendo qualcuno si è dovuto ricredere, compresi alcuni dirigenti che ad inizio stagione pensavano fossi soltanto un presuntuoso.
Avevo già avuto modo di lavorare con questo gruppo e toccare con mano l'assoluta bontà del materiale a mia disposizione nello scorso anno, guidando la squadra per tutto il girone di ritorno in un campionato difficile come quello di Prima Categoria; dopo una prima parte di stagione disastrosa ci siamo decisamente riscattati e ho capito che con questi calciatori, tutti fra l'altro di Berchidda, ci potevamo togliere grandi soddisfazioni».

 

Quanto si sente suo questo incredibile successo?
«Quando sono arrivato sulla panchina del Berchidda ho trovato, se mi passi la metafora, tanti pulcini bagnati e spaventati: è stato un lavoro che non ha riguardato tanto la tattica quanto piuttosto la testa dei giocatori; è stato importante cambiare la mentalità dei ragazzi, perchè un conto è lottare per non retrocedere e un altro è lottare per la promozione.
C'è stata comunque grandissima disponibilità da parte di tutti, mi hanno messo nelle condizioni migliori per lavorare al meglio.
Già dall'anno scorso potevo contare sul contributo di Modugno, che è un attaccante di assoluto valore, ma sapevo mi sarebbe servito un fuoriclasse: l'arrivo di Gianni Spano, che è sceso dall'Eccellenza per darci una mano e si è rivelato un grande amico, ci ha dato una grossa mano in tutti gli aspetti; è un profondo conoscitore del calcio e ci ha fatto fare un nettissimo salto di qualità.
Gli innesti sono stati assolutamente mirati, non ho fatto spendere soldi inutilmente alla società; mi prendo quindi il 49% dei meriti per quanto fatto quest'anno dal Berchidda, il resto va ai giocatori per il loro impegno e la loro serietà nell'applicarsi e nel seguire le regole, che era un po' il punto debole di questo gruppo».

 

Ciò che ha fatto la differenza quest'anno, tra voi e le vostre dirette antagoniste, è stata probabilmente la continuità di rendimento.
«Il rendimento durante l'anno dev'essere sempre costante, se hai degli alti e bassi significa che hai dei problemi; è un aspetto fondamentale per raggiungere dei risultati e noi fortunatamente siamo stati bravissimi in questo senso, la mentalità è quella giusta ed è un'ottima base da cui partire per affrontare un campionato di categoria superiore».

 

Al termine di una stagione perfetta come questa, pensando magari già alla prossima stagione, pensa che la sua squadra abbia ancora dei margini di miglioramento?
«Son convinto che questa squadra abbia ancora delle potenzialità inespresse, abbiamo un'età media molto bassa e possiamo crescere sicuramente molto; per noi sarà un campionato tutto da scoprire, ma la società in questo senso saprà darci una mano, perchè ha una discreta esperienza.
E' importantissimo il fatto che non ci siano ragazzi presuntuosi in squadra: tutti sono molto umili e molto disponibili al sacrificio e al lavoro, un aspetto che ci farà comodo anche in Prima Categoria».

 

C'è stato un momento particolarmente bello o importante in questo campionato?
«Quest'anno siamo riusciti ad aggiudicarci la maggior parte degli scontri diretti, tra cui quelli contro il Golfo Aranci, una grandissima squadra.
Queste sono le cose più belle: vincere contro il Monti di Mola, prendere quattro punti al Mediterranea che si stava giocando le proprie chance promozione, vincere con il Monte Alma, squadra che era partita per vincere il campionato, sono state sicuramente le tappe più esaltanti del nostro cammino.
All'andata magari può essere un caso, ma ripetersi nel girone di ritorno, facendo peraltro una grande prestazione come è accaduto a noi con il Golfo Aranci, ti da la convinzione di avere tutte le carte in regola per puntare alla vittoria finale».

 

C'è qualcuno di speciale a cui vuole dedicare questa impresa?
«Domenica ad una tua collega ho fatto questa battuta: «dedico la vittoria del campionato a tutti coloro che non ci credevano» (ride); a parte questo la dedica più grande è sicuramente al paese e alla gente di Berchidda, che ama la cultura ed è abituata a eventi importanti, culturali, come ad esempio il Time in Jazz, e sportivi.
E' bello vincere un campionato in un paese dove la gente apprezza lo sport, anche se minore come nel nostro caso: la vittoria va anche a chi ci ha seguito e sostenuto per tutto l'anno».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
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