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«Secci, Semeraro e Onano devastanti. Ho ancora tanta voglia di calcio»

Gerrei in festa, Piccarreta: «Non eravamo i più forti ma la continuità ha fatto la differenza. La vittoria? Per mia figlia»

Il successo in campionato ottenuto con il San Nicolo Gerrei non è sicuramente il primo nella brillantissima carriera di Andrea Piccarreta e, c'è da scommetterci, non sarà nemmeno l'ultimo: l'espertissimo centrocampista, dall'alto dei suoi 46 anni, non ha infatti nessuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo né, tanto meno, di abbandonare il mondo del calcio; una dimensione che nel tempo gli ha regalato tantissime soddisfazioni e l'ha accompagnato durante tutti i momenti importanti della sua vita, discorso che vale per le pagine liete e, purtroppo, anche per le più drammatiche e dolorose. Quella che si sta per concludere, solo due le uscite in programma prima del definitivo 'rompete le righe', è stata un'annata a dir poco strepitosa per i rosso-blu, che hanno sbaragliato la concorrenza, peraltro piuttosto agguerrita, grazie ad un bottino di 18 vittorie e 2 pareggi ed un girone di ritorno di assoluto livello, in cui sono arrivati ben 10 risultati utili consecutivi, che si sommano ai successi fatti registrare negli ultimi sei confronti del 2018. Numeri straordinari, che evidenziano una compattezza e soprattutto una continuità di rendimento tipica delle grandi squadre, con Secci e compagni che ora, giustamente, raccolgono i meritatissimi applausi dopo una cavalcata a dir poco spettacolare.

«La squadra non è stata sicuramente costruita per centrare il salto di categoria — ammette Andrea Piccarreta —, o almeno, non eravamo più forti della Gialeto, del Decimoputzu o del Senorbì. Ogni stagione però ha la sua storia e non sempre le compagini meglio attrezzate, almeno sulla carta, riescono ad aggiudicarsi la vittoria finale; capita dunque che ci possa essere la sorpresa, la protagonista che non ti aspetti, ruolo che è toccato a noi».
Il Gerrei ha saputo imprimere un'accelerazione fenomenale alla propria marcia, scavando un vero e proprio solco con le dirette concorrenti. «Credo che la differenza l'abbia fatta il filotto di vittorie consecutive, arrivate nel momento decisivo del campionato. Quando le cose iniziano a girarti bene diventa tutto più semplice, accusi meno la stanchezza e riesci a spuntarla anche nelle situazioni più problematiche; qualsiasi cosa tocchi diventa oro».
Gli incidenti di percorso, a dire il vero, sono stati soltanto due.
«Il primo passo falso è arrivato già alla seconda giornata, in casa, contro la Decimo 07: quel ko ci ha fatto capire, comunque, che non eravamo affatto inferiori all'avversario, anche se siamo rimasti a mani vuote. È stato un passaggio utile per raggiungere l'identità che poi in seguito ci ha caratterizzato e ci ha permesso di confrontarci al meglio con tutti quanti; la mentalità con cui ti approcci alle gare è un elemento fondamentale, assieme alla determinazione, e noi su questo piano non siamo stati secondi a nessuno».

Contro il Decimoputzu di Marcis, invece, il 3 a 0 esterno che rischiava di compromettere quanto di buono fatto in precedenza.
«Si è trattato, tra l'altro, dell'unica partita in cui non siamo andati a segno, eppure non abbiamo demeritato. A dire il vero la squadra ha creato diverse occasioni, a tu per tu con il loro portiere, ma è mancato il guizzo decisivo; la classica giornata storta, può starci. Questo non significa dunque che non ci siamo impegnati, anzi, ma spesso gli episodi pesano tantissimo nell'economia di una gara. Il giorno la fortuna non è stata dalla nostra parte, ma nel calcio di solito le cose si compensano».

Tra le note più liete, spicca senza ombra di dubbio un attacco a dir poco atomico.
«Avere in squadra due attaccanti come Secci e Semeraro è una grandissima fortuna, a cui si aggiunge un talento come Mirko Onano: sono state tre spine piantate costantemente nel fianco degli avversari, hanno trascinato tutto il resto del gruppo verso la vittoria di questo campionato; qualsiasi cosa facevano risultava letale, sul piano della finalizzazione sono stati a dir poco devastanti. Una formula di sicuro affidamento, che ci ha permesso di esprimerci al 100% per quanto riguarda la fase offensiva».

Le difficoltà, però, non sono mancate di certo. «Potrei elencarne diverse, ma in realtà sono cose che preferisco tenere per me (ride). Più che altro è stato leggermente problematico il rapporto con gli arbitri: in Seconda sono tutti piuttosto giovani ed inesperti e talvolta pagano il salto dalle categorie giovanili ad una dimensione in cui ti rapporti con giocatori più anziani; non è facile far capire il messaggio che magari vuoi dare e viceversa, soprattutto nelle fasi più delicate delle partite. Una volta che capisci come funziona e come approcciarti alla questione, comunque, non fai più fatica».

Con il passare delle giornate i rosso-blu hanno blindato la vetta. «Io però sono sempre stato realista, con i piedi ben piantati in terra: d'altronde la certezza matematica di aver vinto il campionato è arrivata soltanto domenica. Prima non potevamo assolutamente abbassare la guardia, anche se quando ti accorgi che le inseguitrici incominciano a mollare l'entusiasmo cresce inevitabilmente».
Sino ad esplodere al raggiungimento dell'obbiettivo inseguito un anno intero.
«Una bella festa, ci siamo divertiti parecchio assieme al nostro pubblico e al resto del paese; i nostri tifosi meritano un applauso, ci sono sempre stati vicinissimi».
Poi sarà il momento di pensare al futuro; Piccarreta non si nasconde. «Ho ancora tantissima voglia di rimanere in questo mondo, mi fa stare bene. Ho 46 anni, è vero, ma se dovessero chiedermi di giocare ancora mi farebbe piacere, perchè significa che posso dare ancora qualcosina alla causa. In caso contrario credo comunque che mi ritaglierò un altro spazio».
Magari ancora con il Gerrei. «Quando finisco una stagione stacco la spina con tutto e con tutti; il tempo ci dirà come andranno le cose e dove si andrà a finire».
Le ultime battute sono riservate per la dedica di rito. «Tutto questo l'ho fatto per un motivo molto importante della mia vita: una persona che non c'è più, mia figlia. Ci tengo a ringraziare inoltre tutta la mia famiglia».


 

In questo articolo
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2018/2019
Tags:
Seconda Categoria
Girone B