«Siamo al 60%, possiamo crescere ancora»
Il Cus Sassari verso il derby con l'Ottava, Mura punta in alto: «Scenderemo in campo per vincere, servirà la mentalità da grande squadra»
Il Cus Sassari si prende, di forza, la vetta della classifica e ora guarda tutti dall'alto: dopo un inseguimento durato otto giornate, la fuori serie guidata da mister Massimiliano Mura, confermatissimo alla luce dell'ottimo lavoro svolto nella stagione scorsa, conquista la prima piazza e conferma così di avere tutte le carte in regola per poter disputare l'ennesimo campionato ad altissimi livelli, senza paure o tentennamenti di sorta. I risultati parlano chiaro: gli universitari sono gli unici a non aver ancora incassato una sconfitta, e vantano un ruolino di marcia di tutto rispetto, con sei vittorie e due pareggi per un totale di venti punti. Un ottimo biglietto da visita, il 4-0 rifilato in casa al Macomer rappresenta l'ultima perla in questo senso, con cui presentarsi al big-match con l'Ottava: in palio, tra l'altro, la possibilità di tentare la prima fuga della stagione. La matricola terribile del girone arriva al derby in forma smagliante, con la consapevolezza di potersi giocare la Promozione sino all'ultimo.
«Sarà una sfida tra due buone squadre – dichiara mister Mura -, che meritano assolutamente la posizione in classifica che occupano. Un confronto aperto ad ogni risultato, per quanto ci riguarda cercheremo di vincere, ma penso sia un discorso che vale anche per i nostri avversari. Chi scenderà in campo più preparato e con la mentalità giusta porterà via il bottino». Le due contendenti arrivano all'impegno con il morale diametralmente opposto: i padroni di casa vorranno tornare al successo dopo due turni di digiuno, i sassaresi invece mettono nel mirino il nono risultato utile. «Partiremo alla pari, le gare precedenti possono incidere sull'entusiasmo, ma sono aspetti che in una partita secca contano davvero poco; gli stimoli invece, in questi casi, fanno la differenza. Sono sicuro, comunque, che entrambe le formazioni si affronteranno a viso aperto, non c'è una favorita». In caso di vittoria, il Cus schizzerebbe a +4 rispetto ai diretti avversari: si tratterebbe della prima mini fuga della stagione. «Il nostro campionato non cambierà anche in caso di pareggio o sconfitta; la strada è ancora decisamente lunga, e la classifica molto corta. E' normale, ottenere un risultato positivo sarebbe importante, ma è una partita come tutte le altre, non è assolutamente decisiva». La capolista si presenta allo scontro con tutti gli effettivi a disposizione, in forma smagliante: difficile chiedere di più. «Stiamo facendo davvero un ottimo lavoro – ammette -, il primo posto è meritato, anche se dopo otto giornate ha un valore relativo». Peccato per quei due mezzi passi falsi rimediati contro Berchidda e Ollolai. «Probabilmente meritavamo qualcosa in più per come sono andate le cose, sarebbe stata la ciliegina sulla torta, un avvio perfetto, ma va bene così. Ci siamo trovati di fronte due squadre importanti, organizzate, che si ritaglieranno un ruolo importante in questo torneo; concedere qualcosa, viste le premesse, ci può stare».
Il valore dell'attuale capolista non è in discussione, anzi: i numeri descrivono alla perfezione tutta la forza di una vera e propria corazzata, che vanta il miglior attacco, ben 18 gol fatti, e la seconda miglior difesa dopo quella dell'Ottava, ma il tecnico punta ancora più in alto. «Secondo me, questa squadra sta esprimendo soltanto il 60% del suo vero potenziale, possiamo migliorare ancora tanto, anche sul piano del gioco, nonostante la nostra manovra sia già sufficientemente efficace per il livello medio della categoria. Mi aspetto dei passi in avanti da parte dei singoli, sul piano della concentrazione e dell'attenzione; non scordiamo poi che alcuni elementi importanti sono alle prese con infortuni e squalifiche che ne stanno limitando il rendimento». Il Cus Sassari sta confermando le ottime cose fatte vedere nello scorso campionato di Seconda. «Questo gruppo ha una grande cultura del lavoro: riusciamo ad allenarci con grande intensità, e i nuovi innesti si sono integrati perfettamente con il resto del gruppo da questo punto di vista. C'è grande fame, nonostante alcuni calciatori abbiano già vinto tanto nel corso della loro carriera. I nomi illustri non sono una garanzia di successo, è sempre il campo a dare l'ultimo verdetto». Anche domenica, in occasione della sfida interna contro il Macomer, si è espresso in maniera inequivocabile. «Avevo avvisato i ragazzi che non sarebbe stato facile, considerando che loro venivano da un buon momento. Siamo stati bravi ad interpretare la gara nel modo giusto, sbloccando subito il risultato e trovando il raddoppio. Nella ripresa ci siamo difesi bene, l'esperienza ci ha dato una mano in questo senso, riuscendo poi a chiudere definitivamente il confronto. Mi aspetto questa maturità anche domenica».