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Prima Categoria
«Dobbiamo essere meno ingenui, ma ci salveremo»

L'Ittiri reagisce, Palmas è carico: «La vittoria nel derby è stata un buon segnale»

Quella ottenuta nel derby contro lo Sprint Ittiri è stata una vittoria carica di significati per la compagine allenata da mister Palmas: in primis ha interrotto un digiuno che durava ormai da 5 turni, troppi per una squadra che deve assolutamente fare punti per uscire definitivamente dalle sabbie mobili della zona calda della classifica; ha poi un valore importantissimo sotto il profilo del morale e dell'autostima: battere i cugini in una sfida sentitissima da tutto il paese ha permesso non solo di riscattarsi nel migliore dei modi dalla batosta subita all'andata ma permette, cosa più importante, di affrontare i prossimi decisivi impegni con la giusta dose di entusiasmo, a partire proprio dalla sfida contro il Luogosanto in programma fra poco più di 48 ore.

 

Mister Palmas, siete reduci dalla vittoria per 4 a 2 nel derby contro lo Sprint Ittiri: che partita è stata?
«Una partita molto combattuta, un derby sentitissimo da tutto il paese che ha risposto peraltro nel migliore dei modi, regalandoci una splendida cornice di pubblico.
A noi serviva assolutamente la vittoria, che siamo riusciti a raggiungere soffrendo e lottando in campo».

 

Domenica è arrivata una bella conferma per quanto riguarda il carattere e la determinazione; pensa che l'Ittiri stia facendo dei progressi in questo senso?
«Si, siamo in netta crescita dopo una partenza decisamente lenta; come tutte le squadre composte da elementi giovani abbiamo bisogno di tempo per carburare.
E' un campionato in cui l'esperienza dei giocatori sta facendo davvero la differenza, a noi capita di soffrire ancora troppo da questo punto di vista, ma speriamo di migliorare e riuscire così a tirarci fuori dalle zone basse della classifica; ci stiamo provando ma purtroppo siamo ancora li, c'è da soffrire ancora».

 

La vittoria nel derby vi ha permesso, fra le altre cose, di ottenere il terzo risultato utile consecutivo, cosa assolutamente inedita per l'Ittiri, almeno sino a questo momento.
«Il problema più grande probabilmente è che non riusciamo a gestire al meglio le partite; siamo ancora molto ingenui e non riusciamo magari a trovare il punto del ko, subendo troppo spesso la rimonta degli avversari; è un peccato perchè sul piano della prestazione non posso assolutamente lamentarmi.
Più della metà della squadra è composta da elementi che vanno dal '90 al '95; è normale incontrare queste difficoltà contro squadre molto più scafate, la Prima Categoria in questo senso sta diventando un torneo molto duro.
Sono fiducioso, il nostro obbiettivo è quello di centrare la salvezza, ci sono le basi per costruire qualcosa di importante per il futuro dell'Ittiri; i dirigenti forse si aspettavano una salvezza un po' più tranquilla ma stiamo comunque lavorando in prospettiva, è naturale perdere qualcosa ora.
Bisogna considerare poi che in rosa non abbiamo una punta di ruolo, il classico cecchino che sfrutta al massimo tutte le occasioni che gli capitano e risolve le partite: abbiamo perso a novembre Cuccu, che stava facendo benissimo; la sua partenza ci ha tolto sicuramente qualcosa, ma stiamo cercando di escogitare qualche soluzione alternativa e devo ammettere che il reparto avanzato ultimamente sta facendo dei progressi.
Veniamo da tre risultati positivi, come dicevi bene tu, ma abbiamo fatto vedere delle ottime cose sia nella partita contro lo Stintino, dove abbiamo subito la rimonta, al 93', grazie ad un rigore dubbio, che ci è costato in definitiva due punti, e sia nel match contro il Ploaghe, in cui gli avversari hanno trovato il pareggio in extremis, dopo che l'arbitro ha dato 8 minuti di recupero, una cosa che personalmente non avevo mai visto; il calcio ti insegna che finchè l'arbitro non fischia la fine bisogna continuare a giocare.
Sarebbero stati 4 punti fondamentali per noi, che ci avrebbero permesso di portarci quasi a metà classifica ed avere un po' più di respiro; domenica ci aspetta la trasferta contro il Luogosanto, una squadra da prendere assolutamente con le molle, soprattutto in casa, molto forte sia dal punto di vista tecnico che caratteriale.
Noi cerchiamo di affrontare l'impegno con entusiasmo, siamo in crescita e abbiamo intenzione di giocarci la partita al massimo».

 

Al momento ci sono 5 squadre a quota 22 punti più l'Ozeri a 24, senza dimenticare l'Oschierese, fanalino di coda, con 15 punti: si aspettava così tanta concorrenza per la salvezza?
«Sinceramente si, perchè il campionato è molto equilibrato; le squadre che hanno dieci, quindici punti in più di noi non sono così superiori; ogni domenica ci sono delle sorprese, come ad esempio il Malaspina che in casa perde per 5 a 0 contro la Gymnasium, che si è ripresa.
E' un campionato che rimarrà equilibrato sino alla fine, chi molla purtroppo è perduto».

 

C'è un aspetto che potrà fare la differenza?
«Per quanto riguarda noi, sarà fondamentale l'aspetto psicologico, l'autostima che stiamo acquistando in quest'ultimo periodo potrà essere un'arma in più rispetto al passato.
Non sottovaluterei nemmeno l'aspetto fisico, perchè dovremo essere brillanti e determinati sino all'ultimo minuto di campionato; in teoria, essendo una squadra molto giovane, mi aspetto di avere maggiori energie rispetto ad altri per lo sprint finale.
Io penso comunque che l'Ittiri sia sulla buona strada, ma l'ultima parola spetta al campo: i veri interpreti sono i ragazzi, si stanno impegnando tantissimo, sono un gruppo fantastico, sono in crescita e per il momento va bene così, a patto che si riesca a continuare su questa strada».

 

Si aspetta delle risposte particolari su qualcosa che state provando in allenamento durante queste settimane?
«Io interpreto il calcio in modo semplice, sto insistendo principalmente su un aspetto: dobbiamo giocarci le partite sino all'ultimo secondo, con grande concentrazione e determinazione.
In squadra abbiamo elementi di talento, molto tecnici: conto su di loro, sul nostro gioco e sulla voglia di vincere, che è la cosa più importante a questi livelli.
L'importante è aver preso confidenza con questa dimensione e aver acquistato la giusta mentalità; nel calcio non si inventa niente».

 

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2012/2013
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