Il tecnico: «Allenare e giocare per il mio paese è il massimo»
Mario Fadda sogna con il suo Siligo: «Col Malaspina ho visto una grandissima reazione, ma l'obiettivo rimane la salvezza»
Il Siligo ingrana il turbo, batte l'ostico Malaspina per 2 a 1, in rimonta, al termine di una prestazione eccezionale soprattutto per quanto riguarda il carattere e la determinazione, e cosa ancora più importante centra l'aggancio al secondo posto, a quota 20, a pari punti con l'Olmedo e a sole quattro lunghezze dalla vetta occupata dal Pozzomaggiore. Splende dunque il sereno per mister Mario Fadda, che vive un vero e proprio sogno ad occhi aperti, diviso nel doppio ruolo di tecnico e giocatore per la squadra del suo paese, con il 2018 che potrebbe regalare ancora tante belle sorprese ai giallo-blu. L'imperativo al momento, però, è quello di chiudere nel migliore dei modi la prima parte della stagione, con i delicatissimi impegni contro il fanalino di coda Monte Alma, nel prossimo turno, a cui seguiranno le sfide contro la mina vagante Bottidda e il Codrongianos.
«Domenica siamo stati bravissimi a recuperare lo svantaggio iniziale, non era facile vincere la gara, ma i ragazzi hanno offerto una grande prova, di cuore e carattere, dimostrando di volere fortemente i tre punti in palio. Non ci stavano proprio a perdere, meritano un applauso per la reazione: è evidente che credono in quello che fanno, non mollano mai, sino all'ultimo. Dopo averla raddrizzata, abbiamo chiuso con un bellissimo gol, per una giornata da incorniciare».
Tre punti pesanti, che valgono per un sorprendente quanto meritato secondo posto.
«Il momento che stiamo attraversando è decisamente positivo — ammette Fadda —, c'è molta euforia, forse anche troppa (ride). Non dimentichiamoci che il nostro obiettivo reale è quello di ottenere una salvezza tranquilla. Solo quando avremo raggiunto tale soglia, vedremo di rompere un po' le scatole alle squadre di vertice; questo gruppo è stato allestito per un campionato dignitoso, ci sono compagini che hanno dichiarato, già dall'estate, di puntare alla vittoria finale, come Thiesi e Ittiri, poi spetterà come sempre al campo esprimere il verdetto definitivo».
In questo senso il Siligo ha dimostrato di non avere nulla da invidiare alle corazzate più quotate: «Siamo gli unici ad aver affrontato tutte le squadre che occupano la parte alta della classifica; la sensazione è che possiamo giocarcela alla pari con tutti. Siamo una squadra che spinge al massimo anche nei minuti finali, come accaduto nell'ultima uscita e nella sfida al Pozzomaggiore; cerchiamo sempre il risultato pieno, lo considero un fattore estremamente positivo, anche se questo significa esporci contemporaneamente al rischio di rimanere a mani vuote. Ora dobbiamo stringere i denti: andremo ad incontrare tutte le formazioni che lottano nei bassifondi, saranno affamate di punti, più passano le giornate e meno tempo c'è, ovviamente, per recuperare».
Sino ad ora i giallo-blu hanno rimediato soltanto due passi falsi, ma Fadda riesce comunque ad evidenziare diversi aspetti positivi anche nelle giornate più sfortunate. «Paradossalmente i ko sono coincisi con le nostre migliori prestazioni. Contro il Thiesi ci mancavano quattro giocatori tra i più esperti, elementi importantissimi per noi, alle prese con le squalifiche della stagione precedente. È stato comunque un derby giocato senza complessi di inferiorità, a viso aperto, contro una signora squadra. Da quel momento abbiamo avuto la consapevolezza che forse anche noi avremmo potuto fare qualcosa di molto importante in questo campionato».
Discorso simile per la sfida alla Lanteri. «Una gara strana, con la sconfitta che è arrivata, peraltro al 97', sull'unico tiro e mezzo che ci hanno fatto nell'arco di tutta la partita. I ragazzi hanno capito che a volte il risultato non conta, non è tutto, soprattutto se sul piano della manovra riesci ad esprimerti bene. Dovevamo ripartire proprio da quell'aspetto». E così è stato, con i due successi consecutivi in casa contro Bono e Frassati e l'ottimo pareggio strappato ad Ittiri. «Su un campo in cui nessuno ha fatto punti. Il Siligo ha dominato il confronto, a detta dell'allenatore avversario meritavamo addirittura il bottino pieno, arrivato puntualmente nel turno successivo contro un temibile avversario che è il Malaspina».
La classifica ora vede il Siligo al secondo posto, un buon trampolino di lancio in vista del 2018. «Dobbiamo però mantenere la calma e la lucidità: le pressioni non devono distrarci, fanno parte del gioco, ci sono quando lotti per salvarti, figurati quando ti trovi in alto. Le tensioni, nel caso, devono trasformarsi in stimoli positivi, fungere da benzina, spingerci a dare sempre di più, fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente. Dobbiamo capire che possiamo osare, abbiamo tutte le carte in regola per continuare a divertirci».
I numeri raccolti sino ad ora, sedici gol fatti e appena otto quelli subiti, fotografano una squadra che fa dell'equilibrio tra i reparti uno dei suoi punti di forza. «È vero, ma è tutto merito dei ragazzi, che riescono ad adattarsi ad ogni situazione, si danno da fare con il massimo dell'impegno, a partire dai più vecchi, che si mettono a disposizione con una disponibilità eccezionale, come Mura, ad esempio, il nostro capocannoniere. Ho la possibilità di contare su diverse alternative per ogni reparto, una bella fortuna. Ci tengo comunque a ribadire il grande ruolo svolto dallo staff tecnico e dirigenziale; riusciamo a lavorare in maniera seria e professionale».
Mario Fadda traccia un primo bilancio a tre mesi dall'inizio della sua nuova avventura. «Allenare a Siligo per me è importantissimo, una scelta dettata dal cuore, considerando che i miei genitori abitano a 50 metri dal campo. Sono quelle cose che sogni da bambino, quando tiri i primi calci al pallone e ti immagini come potrebbe essere il futuro. Per me è un desiderio che si sta realizzando: vesto la maglia numero dieci e guido la squadra del mio paese, in più sto aiutando i miei amici dirigenti a togliersi qualche soddisfazione, per me è il massimo. Non so bene cosa succederà un domani, ma per il momento sono orgogliosissimo per quanto stiamo facendo».
Ora non resta quindi che continuare su questa strada: la prossima sfida al Monte Alma nasconde però tante insidie. «Basarci sulla classifica per pesare il valore dei nostri avversari sarebbe stupido, contando che mancano ancora 20 partite e i valori non sono del tutto delineati; proprio per questo dico che non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Affronteremo una buona squadra, che ha incassato diverse sconfitte in maniera immeritata. Per quanto ci riguarda dobbiamo comportarci come al solito, giocare come sappiamo, a prescindere dall'avversario. Per noi si tratta di uno scontro diretto per la salvezza, cercheremo di tornare a casa con un risultato positivo».
Le premesse sono buone: il Siligo si presenta alla sfida in ottime condizioni. «Forse ci sarà qualche assenza, nei dilettanti è normale che qualcuno abbia problemi con i turni di lavoro; ora ad esempio partiranno due ragazzi per andare in missione in Iraq. Questo gruppo è comunque composto da 18 giocatori, mi offrono ampie garanzie, non sarebbe giusto nascondersi dietro a questi alibi. Per il resto, recupererò anche io, visto che ero indisponibile per infortunio. Andiamo a giocarcela con l'organico praticamente al completo, siamo consapevoli che sarà una sfida difficile, contro un avversario con l'acqua alla gola, ma anche noi abbiamo bisogno di punti».