«Il Flumini aveva più stimoli di noi»
Panarello si difende dalle accuse: «Mi ritengo una persona leale»
Le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni da Emanuele Scano, tecnico del Santo Stefano, hanno scatenato, come era lecito aspettarsi, le reazioni dei diretti interessati; l'allenatore dell'Halley Assemini, Giuseppe Panarello, chiarisce la sua posizione rispetto alla penultima gara di campionato, contro il Flumini S.G, persa di misura dalla capolista con il punteggio di 2 a 1.
«Non so se l'Halley abbia qualcosa da replicare in proposito, ma io sicuramente voglio chiarire meglio la mia posizione, considerando soprattutto che le scelte le faccio io e decido quindi chi mandare in campo.
E' ovvio – ammette il tecnico - che nel momento in cui ho raggiunto il mio obbiettivo, ho preferito dare spazio a quei ragazzi che nel corso della stagione avevano avuto meno possibilità di scendere in campo: è stata una sorta di ringraziamento nei loro confronti per la professionalità dimostrata in tutto l'arco della stagione; nello specifico, nella partita contro il Flumini, ho schierato, tra gli altri, uno Juniores e un ragazzo proveniente dagli Allievi, dando contemporaneamente un po' di riposo a tutti gli elementi che sino a quel momento avevano tirato, come si dice, il carro.
C'è da considerare anche la differenza di motivazioni tra i miei ragazzi e gli avversari, considerando che loro si stavano giocando una salvezza; non conosco nel la società del Flumini e ne il loro mister, signor Piludu; non c'era nessun tipo di accordo e ci tengo a precisarlo, niente di losco tra di noi.
Se si parte prevenuti – continua Panarello -, i risultati delle ultime giornate possono sembrare tutti molto strani, ma secondo me dipende principalmente da una questione di stimoli: ovviamente per noi i tre punti non erano fondamentali, ma comunque sia siamo scesi in campo con la voglia di fare bene, tant'è che nel finale abbiamo colpito un palo e abbiamo rischiato ripetutamente di pareggiare; la sfida si è conclusa con il punteggio di 2 a 1, ma chi non ha visto la partita magari non ha un quadro della situazione sufficientemente completo per arrivare alle giuste conclusioni.
A me dispiace leggere accuse di questo tipo, mi ritengo una persona seria e leale e a queste cose ci tengo molto; non conosco personalmente l'allenatore del Santo Stefano, ma immagino che abbia l'esperienza sufficiente per capire che nel calcio spesso capitano questi episodi, nel senso che è normale che un allenatore decida di schierare le cosiddette secondo linee.
Personalmente, sia da giocatore prima che da allenatore poi, non mi è stato mai regalato niente: ho sempre rispettato i miei avversari, penso non si debba aggiungere altro.
Il Flumini – prosegue il tecnico - in quella partita si è impegnato con l'anima e il corpo per ottenere la vittoria, riuscendo a sopperire con la determinazione e la grinta ai limiti tecnici e alle difficoltà che aveva.
Il campo poi per noi ha rappresentato un problema in più, considerando che siamo abituati a giocare sull'erba e le superfici in terra battuta non ci aiutano sicuramente ad esprimerci al massimo».
Panarello intanto non ha ancora definito i suoi programmi in vista del futuro prossimo: una situazione che non turba minimamente l'allenatore, forte dei grandissimi risultati ottenuti nelle ultime stagioni alla guida della compagine asseminese.
«Con la società dell'Halley avevamo stilato un programma che prevedeva il salto di categoria nell'arco dei tre anni; siamo riusciti a fare ancora meglio, visto che abbiamo centrato il nostro obbiettivo in due stagioni, dopo il terzo posto conquistato nel campionato precedente; avremmo anche potuto fare domanda di ripescaggio, ma son d'accordo con il Presidente quando dice che guadagnare la promozione sul campo da tutta un'altra soddisfazione.
Penso che il direttivo si riunirà nei prossimi giorni, io son sereno, penso di aver dato il massimo in tutti questi anni e aver raggiunto il massimo; la squadra è cresciuta molto sul piano dell'esperienza rispetto al recente passato, abbiamo dimostrato una compattezza maggiore, siamo partiti veramente forte perchè io conoscevo meglio i ragazzi e viceversa loro sapevano già come si sarebbe lavorato; aver aggiunto poi quei due o tre elementi nuovi ci ha permesso di fare il definitivo salto di qualità: migliorare i risultati della scorsa stagione significava per forza di cose puntare al secondo o al primo posto, così come in effetti è stato.
Ogni campionato racconta una storia a se, molto spesso per vincere le partite sono determinanti gli episodi; sicuramente ciò che ha fatto la differenza quest'anno sono stati gli scontri diretti: vincere le due partite contro il Capoterra ci ha permesso di accumulare un buon margine di vantaggio che in definitiva è risultato fondamentale; sono stati un avversario assolutamente valido e ci tengo a fare un grosso in bocca al lupo per i play-off, sperando di trovarli l'anno prossimo in Prima Categoria.
I miei ragazzi si meritano un applauso, perchè hanno fatto benissimo pur essendo una delle squadre più giovani dell'intero girone: aver chiuso la stagione con 11 lunghezze sulla seconda e ben 24 sulla terza è un ottimo biglietto da visita per il futuro prossimo».
Quello dell'Halley è stato un cammino che ha rasentato la perfezione, ma in cui ci sono stati comunque dei momenti difficili.
«La parte più delicata della stagione è coincisa con il pareggio contro il Monserrato, nel girone d'andata, considerando che il Capoterra si era portato a sole tre lunghezze da noi.
Abbiamo avuto grosse difficoltà ad allenarci nei mesi invernali, anche se fortunatamente gli impianti del Centro Sportivo Girau ci permettono di lavorare con buona continuità, ma dal punto di vista fisico abbiamo pagato qualcosa, come si è visto in occasione della sconfitta di Burcei.
Con la forza di questo gruppo, che abbiamo modificato pochissimo in questi ultimi anni, siamo riusciti comunque a superare i problemi e a tagliare questo traguardo: i ragazzi sono stati tutti importanti, compresi quelli che hanno giocato meno; per far bene è necessario che ci sia grande sintonia tra la società, lo staff tecnico e la dirigenza: credo proprio che quest'anno, in questo senso, le cose siano andate davvero nel migliore dei modi».