Andata ottavi, i tecnici commentano lo 0-3
Coppa Italia, Ghilarza sfortunato, Mannu: «Grande prova e risultato pesante, c'è il ritorno e il calcio è strano». Castellucci: «Inizio difficile poi è stato un bel Cassino»
La sconfitta per 3-0 contro il Cassino non rende merito alla bella prova del Ghilarza che, nei primi minuti dei due tempi, ha creato diverse occasioni da rete non concretizzate da Chergia, Stefano Piras e Stocchino.
La squadra di Graziano Mannu dovrà ora compiere un miracolo mercoledì prossima in terra laziale per restare agganciata alla Coppa Italia Dilettanti che sta rappresentando per il territorio del Guilcer un evento unico nei 50 anni di storia del club di Tore Fadda. «Se uno guarda solo al punteggio sembra che il Ghilarza non abbia combinato nulla - dice il tecnico dei giallorossi - ad inizio gara abbiamo avuto tre occasioni pulitissime per far gol e non siamo stati abbastanza freddi nel realizzarlo, sulla prima occasione del Cassino nel primo tempo abbiamo subito un rigore che non so se ci fosse o meno. Ad inizio ripresa c'è stata un'altra occasione per pareggiare poi quando subisci il 2-0 credo che a qualsiasi squadra avrebbe fatto male». Mannu plaude alla prova dei suoi: «Faccio i complimenti ai miei ragazzi, hanno dato il massimo anche quando stavano perdendo 3-0. E ringrazio il nostro pubblico, davvero stepitoso. Perdere la gara 3-0 ed essere comunque applauditi è un motivo di soddisfazione e orgoglio, vuole dire che la squadra se li è meritati quegli applausi. Sentire anche che i nostri tifosi hanno intonato cori in favore del Cassino fa ulteriormente piacere perché vuol dire che il risultato è stato accettato con grande sportività». Il Ghilarza è virtualmente fuori dalla competizione ma il tecnico Mannu tiene aperta una speranza: «Il grande traguardo l'avevamo raggiunto vincendo la Coppa Italia regionale, il calcio però è strano, dobbiamo andare a Cassino tranquilli, con una mentalità diversa perché sembriamo già eliminati ma la gara va comunque giocata, il calcio può sempre premiarti, a volte può succedere un qualcosa che sblocchi la partita a tuo favore».
Anche il Cassino non pensa di aver chiuso i conti, sebbene un 3-0 in trasferta ponga la squadra al sicuro da ogni evento negativo. Il tecnico Ezio Castellucci non cede di un centimetro: «Il 3-0 è un buon risultato che però non ci mette al riparo dal niente, il calcio può sempre riservare delle cose strane perciò dobbiamo mantenere alta la concentrazione e la serietà». Anche perché il Ghilarza qualche grattacapo lo ha dato agli azzurri: «All'inizio abbiamo avuto delle difficoltà, nei primi dieci minuti ci hanno fatto soffrire e potevano far gol. Cordeddu ci stava mettendo fortemente in difficoltà e ho detto a Belmani di abbassarsi verso Amitrano dato che il loro esterno basso non saliva ed era più facile raddoppiare sulla marcatura. Così abbiamo risolto la situazione, poi la mia squadra si è distesa bene e abbiamo meritato di vincere grazie alla particolarità che ora il Cassino ha una sua identità precisa sia in casa che fuori. A Ghilarza è stato un bel vedere, abbiamo spinto sulle fasce, sia a destra che a sinistra, con sovrapposizioni e anche centralmente ci siamo infilati bene, la squadra ha svolto per intero il proprio lavoro». Il 60enne allenatore di Atina è stato spesso in Sardegna da avversario, con l'Aprilia nel 2009-10 debuttò a Sanluri vincendo 3-0: «Fui chiamato a campionato iniziato, eravamo terzultimi e la mia prima partita fu proprio a Sanluri. Lì partì una bella calvalcata che ci portò fino alla serie C. La Sardegna è una bella terra, il calcio è gioia e spettacolo, soprattutto unione tra la gente, a Ghilarza credo sia stata una festa». protagonisti di un gran tifo anche i numerosi supporters del Cassino: I nostri tifosi sono famosi perché amano la propria squadra, ci seguono dappertutto ci stanno vicino facendoci sentire davvero importanti».