«Bravi i ragazzi a crederci»
Davide Lilliu racconta il miracolo Francesco Bellu: «Successo costruito giornata dopo giornata»
La promozione conquistata brillantemente dalla Francesco Bellu è la dimostrazione che nel calcio, soprattutto attualmente, investire sui giovani talenti paga non solo dal punto di vista economico ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda i risultati.
La squadra allenata da Davide Lilliu, tecnico trentacinquenne fresco di patentino e pieno di entusiasmo, ha saputo tenere testa a squadre decisamente quotate come Tonarese e Belvì, conquistando un traguardo che all'inizio della stagione sembrava un'utopia.
«La nostra – spiega Davide Lilliu - è una società che lavora molto sul settore giovanile, visto che copriamo tutte le categorie, a partire dai pulcini sino ad arrivare alla Prima Squadra: abbiamo disputato questo campionato principalmente per inserire gradualmente in organico e far quindi maturare ulteriormente i ragazzi che crescono nel nostro vivaio; la rosa era composta quindi da qualche giocatore esperto, come ad esempio Davide Piras, che vanta esperienze importanti con le maglie, tra le altre, di Sardara e Terralba, e da tantissimi giovani molto interessanti.
Siamo ovviamente partiti senza nessuna ambizione particolare, ci siamo giocati il torneo domenica dopo domenica, senza particolari assilli, e con il passare del tempo ci siamo resi conto che potevamo giocarcela con chiunque; le vittorie ci hanno regalato maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, noi siamo stati bravi a crederci, ed ecco spiegato il nostro successo».
I momenti cruciali della stagione - «In occasione degli scontri diretti con Tonarese e Belvì - continua Lilliu - ho capito che potevamo toglierci grandissime soddisfazioni: contro i primi ad esempio, all'andata abbiamo perso 1 a 0, giocando praticamente tutto il secondo tempo in dieci uomini, ma nonostante questo siamo riusciti a offrire una grande prestazione, chiudendo i nostri avversari nella loro area.
La Tonarese era una squadra sicuramente costruita per puntare alla vittoria, che a dicembre aveva fatto anche innesti importanti; aver tenuto così bene il campo contro di loro è stato un chiarissimo segno della nostra forza».
Il tecnico, seppur giovanissimo, dimostra di avere già le idee chiare: lavoro e applicazione sono le armi migliori per poter raggiungere traguardi di prestigio.
«Io curo moltissimo la preparazione fisica: sono un appassionato di atletica e per me la condizione di una squadra è uno dei punti fondamentali; la nostra fortuna quest'anno poi è stata quella di non avere avuto praticamente nessun infortunio e di avere pochissimi squalificati, vincendo tra le altre cose la coppa disciplina: ho avuto insomma sempre la possibilità di schierare la formazione migliore, con tutta la rosa a disposizione; è stato un aspetto molto importante.
I ragazzi sono stati bravi, come ti dicevo prima, a concentrarsi su una partita alla volta, senza pensare alla classifica o agli avversari: ci ha permesso di mantenere sempre grande concentrazione e tranquillità, non abbiamo mai sofferto di vertigini, gestendo bene la pressione.
Il gruppo è stato semplicemente fantastico, sotto tutti i punti di vista: il collettivo ha fatto la differenza».
E' stata una stagione importantissima per Lilliu, che ha potuto così crescere, tra le altre cose, sul piano dell'esperienza.
«Sono alle prime armi, considerando che per me si trattava del secondo anno su una panchina; ho preso il patentino da allenatore durante questo campionato e ritengo di avere ancora molto da imparare.
Come ti dicevo prima, focalizzo tantissimo il mio lavoro sulla parte fisica e atletica; mi piace poi cambiare atteggiamento tattico a partita in corso, penso che il saper leggere l'andamento di una gara sia una delle qualità più importanti per un tecnico.
Per quanto mi riguarda, preferisco instaurare un rapporto sereno, molto diplomatico con la squadra: non alzo mai la voce, ma preferisco il dialogo».
Il futuro sarà ancora nel segno dei giovani e dell'entusiasmo: le premesse per fare bene anche in Seconda Categoria ci sono tutte.
«Siamo una squadra che ha a disposizione un budget limitatissimo; la nostra rosa è formata praticamente a costo zero, non paghiamo nessuno se si esclude qualche rimborso per il viaggio a quei giocatori che arrivano dai paesi limitrofi, anche se l'anno scorso il 90% della squadra era composto da ragazzi di Terralba.
Per quest'anno dobbiamo valutare ancora alcune situazioni: se disputeremo anche il campionato con la Juniores la nostra rosa sarà probabilmente più limitata, molto dipenderà proprio da questo fatto; comunque penso che ci servirà almeno un innesto per ruolo.
Il nostro obbiettivo sarà chiaramente quello di mantenere la categoria, ma mi piacerebbe giocare con la stessa personalità mostrata lo scorso anno, rispettando l'avversario ma cercando di imporre il nostro gioco, anche se siamo una matricola e per noi non sarà assolutamente facile; sono convinto che il coraggio sia un elemento importantissimo e da questo punto di vista non saremo inferiori a nessuno».
Quello conquistato quest'anno dalla squadra è stato un successo importantissimo; i meriti, ovviamente, come sottolinea l'allenatore, non sono soltanto dello staff tecnico e dei calciatori.
«La Francesco Bellu è una vera e propria famiglia, ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato quest'anno, il gruppo di dirigenti, ovviamente, e in particolar modo i genitori dei ragazzi che fanno parte del nostro settore giovanile e delle categorie inferiori: ci hanno dato tutto il loro supporto, anche a livello logistico, durante le trasferte, e non ci hanno mai fatto mancare il loro calore.
Un applauso speciale va infine al nostro Presidente Paolo Piras, che sin dalle prime giornate ha creduto, assieme al sottoscritto, nella bontà di questo progetto, nonostante la squadra non fosse ancora al top e un traguardo come quello raggiunto fosse decisamente insperato».