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Villamassargia
Il tecnico: «Nel calcio non sempre vince chi spende di più»

Il Villamassargia corona il sogno, Murru: «La Promozione? Una gioia indescrivibile, il merito è tutto dei ragazzi, ci abbiamo sempre creduto»

Con la vittoria del campionato blindata in cassaforte e ormai al sicuro, in anticipo di novanta minuti rispetto alla fine ufficiale dei giochi, non c'è davvero più posto per la scaramanzia; mister Giampaolo Murru può finalmente concedersi, è il caso di dirlo, un po' di meritatissima tranquillità, dopo aver martellato incessantemente i suoi nell'intento di tenere altissima la concentrazione.
L'impresa messa in piedi dal Villamassargia fa rumore, soprattutto perché nella corsa al titolo c'era da fare i conti con un'autentica corazzata come la Monteponi Iglesias, battuta peraltro sia nella sfida dell'andata che al ritorno, un dato che testimonia ulteriormente la bontà del lavoro svolto dal tecnico e l'altissimo potenziale sprigionato in campo dal gruppo a sua disposizione, peraltro senza soluzione di continuità, per tutto l'arco della stagione. I 68 punti conquistati sino ad ora, con il bottino finale che può lievitare ancora nell'ultima uscita casalinga, sono il dato più chiaro sull'enorme strapotere dei rosso-blu. Applausi a scena aperta, dunque, per una delle rivelazioni più belle, senza ombra di dubbio, di questo 2018 calcistico.

«Si tratta di una grandissima emozione per me — dichiara Murru —, ho sempre vissuto questi momenti da calciatore, è dunque il primo titolo da allenatore e devo ammettere che si tratta di una gioia diversa». Coltivata, con pazienza, nel tempo. «Ci abbiamo sempre creduto, è vero; questa squadra è stata costruita con l'intento di essere competitiva, il lavoro ha dato i suoi frutti e man mano che passavano le giornate aumentava la consapevolezza nei nostri mezzi».

La svolta è arrivata in concomitanza degli scontri diretti contro la Monteponi. «All'andata ci siamo aggiudicati la sfida in casa nostra, al ritorno è arrivata un'altra prestazione super che ha legittimato ulteriormente il cammino ottimo, sul piano dei risultati e del gioco, che stavamo portando avanti».
Il grande valore dell'avversario regala, se possibile, maggiore valore all'impresa del Villamassargia. «Il nostro intento era quello di fare un campionato più che discreto, senza mettere in secondo piano il divertimento. La nostra rivale principale non si è mai nascosta, come è giusto che sia: hanno speso un sacco di soldi, allestendo una rosa di primissimo livello, ma il calcio è bello anche per questo, il campo alla fine può sovvertire ogni pronostico, a prescindere dalle questioni economiche».

I numeri fotografano alla perfezione l'esatta dimensione del successo dei rosso-blu: 72 i gol fatti e appena 22 al passivo. La mano del tecnico è ben visibile.
«Quando il club mi ha cercato sapeva già che tipo di discorso avrei intrapreso con i giocatori: ho chiarito sin da subito che questo sarebbe stato un anno di grande sacrificio; io non conoscevo il campionato di Prima Categoria, ho sempre orbitato in dimensioni superiori, che sono in sostanza il mio mondo, e non ho fatto altro che proporre quel tipo di calcio e soprattutto di preparazione, che mi sento di definire semi-professionistica. Mi rendo conto che può essere complicato entrare in quest'ottica, per questo dico che la vittoria è tutta merito loro. Si sono messi a disposizione, dal primo all'ultimo, con grande professionalità: probabilmente, se glielo avessi chiesto, mi avrebbero concesso anche il quarto allenamento settimanale».
La sensazione è che le cose non potessero andare meglio di così: «Ho sperato tanto di raggiungere la certezza matematica del titolo alla penultima; vincere è sempre bello, sia chiaro, ma così abbiamo la possibilità di organizzare la festa in casa nostra, una cosa che non sempre succede».
Sperando che il paese si faccia finalmente coinvolgere. «Sinceramente credevo ci stessero più vicini; durante l'anno non c'è stato un grosso seguito, ed è un peccato, perché ho visto realtà decisamente più piccole, parlo sempre della Prima Categoria, con un numero di tifosi e appassionati superiore al nostro. Credo sia l'unico neo».
I ringraziamenti finali sono il concentrato di una stagione intera. «Devo ringraziare la società, perchè mi ha dato ampia libertà, e il mio staff: Sandro Cuccu, il mio braccio destro, che ha ricoperto un ruolo fondamentale, e Nicola Carusi, il nostro fisioterapista. L'ultimo pensiero va ai miei ragazzi, è tutto per loro».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
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Stagione:
2017/2018
Tags:
Prima Categoria
Girone B