«Borgo Sant'Elia a sei punti? Per ora penso solo alla prossima sfida con il Sestu»
Il Villasor riprende a correre, Ruggiero chiede di più: «Lavoriamo per abituarci a vincere, il ko contro il Villagrande ci ha insegnato tanto»
Il Villasor quest'anno ha fatto davvero le cose in grande: il presidente Bruno Piroddi, assieme al suo staff, ha infatti costruito un organico importante, per puntare senza mezze misure ad una stagione di primissimo livello.
Sino ad ora la tabella di marcia è stata rispettata nel migliore dei modi, il secondo posto a quota 19 parla chiaro in questo senso, merito anche dell'ottimo lavoro svolto da mister Mariano Ruggiero, riconfermato sulla panchina dei sorresi, che con la sua indubbia professionalità sta spingendo al massimo il suo gruppo, mostrandone tutte le grandissime potenzialità, chiedere conferma in questo senso alla Virtus San Sperate, travolta in casa con un perentorio 4 a 1 nell'ultima uscita. Il prossimo turno, che chiuderà di fatto il 2016, vedrà i giallo-neri impegnati in casa contro l'altra matricola terribile del girone, il Sestu di Cossa: una tappa fondamentale per la rincorsa alla vetta occupata dal Vecchio Borgo Sant'Elia, distante sei lunghezze.
«Ho a disposizione una rosa eccellente, proprio per questo non posso che ringraziare pubblicamente la società per i tanti sforzi fatti in occasione del mercato estivo; un compito tutt'altro che facile, perché le risorse sono poche; ritengo che i dirigenti siano stati davvero bravissimi. Il successo di domenica è il riflesso del lavoro che stiamo portando avanti assieme ai ragazzi, i risultati sono sempre una conseguenza di quello che si semina durante la settimana». Ruggiero è comprensibilmente soddisfatto: «C'è la giusta predisposizione al sacrificio, un aspetto fondamentale. Peccato per qualche punticino di troppo lasciato per strada».
Emblematica in questo senso la sconfitta interna subita nel match contro il Villagrande. «Rimane, senza dubbio, grande rammarico, soprattutto perché in quell'occasione abbiamo giocato una buonissima gara; siamo venuti meno sul piano della concentrazione, perdendo un po' la testa nei minuti finali, considerando che ci sono state ben tre espulsioni a carico nostro. Non mi piace mai parlare dell'arbitraggio, ma penso che il direttore di gara non sia stato lucidissimo nel gestire le emozioni dei ragazzi in campo nei momenti cruciali. Ciò non toglie che noi siamo stati molto ingenui, un ko doloroso ma che ci ha fatto capire allo stesso tempo tante cose». Un errore da non ripetere. «Se vuoi orbitare nelle parti alte della classifica devi abituarti a reggere il peso delle pressioni; è bello e difficile combattere per il primato, rispetto ad un campionato anonimo».
Dopo quel passo falso il Villasor ha collezionato quattro risultati utili, con due pareggi esterni. «La sfida di Osini è stata condizionata dal confronto con il Villagrande: ci siamo arrivati con tre squalificati ed un infortunato, sono stato costretto a reinventare la linea difensiva, con i due centrali indisponibili. A conti fatti, si tratta di un buon punto: noi bene nel primo tempo, loro benissimo nella ripresa, dove avrebbero probabilmente meritato di più». Discorso diverso per la trasferta sul campo del Cus. «Una partita strana: abbiamo fallito un calcio di rigore sullo 0 a 0, ad inizio del secondo tempo poi è arrivato il loro gol, su una disattenzione nostra. Per fortuna siamo riusciti a raddrizzare la situazione, ma ero piuttosto arrabbiato perché i tre punti erano assolutamente alla nostra portata. Lavoriamo — continua — proprio per abituarci a vincere, su ogni campo; raggiungere una buona continuità di risultati è il nostro maggiore obbiettivo al momento, per arrivare il più in alto possibile; ad aprile tireremo le somme».
L'allenatore ha le idee chiare. «Il campionato non lo vince di certo il tecnico o un singolo giocatore, ma è merito dell'intero gruppo. Ho la fortuna di poter contare su elementi che ci permettono di fare il salto di qualità, in ogni reparto. La vera sfida sarà trattenerli con noi, perché con il mercato aperto le tentazioni sono tante, soprattutto per chi sino a questo momento ha trovato meno spazio. Una situazione delicata che la società saprà affrontare nel migliore dei modi».
La classifica vede i giallo-neri al secondo posto, a sei lunghezze dalla capolista Vecchio Borgo, con la super-sfida in programma alla penultima giornata. «Conosco molti giocatori che militano tra le fila dei cagliaritani, siamo consapevoli della loro forza ma per il momento non ci penso, sono abituato a concentrarmi partita dopo partita». Nello specifico, l'impegno casalingo contro il Sestu di Cossa. «Una compagine molto difficile da affrontare, guidata da un ottimo allenatore, molto preparato, una bravissima persona nonché un mio amico. Ci tengo particolarmente a fare bella figura ma per noi non sarà una passeggiata». Di fronte si troveranno le due migliori difese del torneo, battute sino a questo momento soltanto nove volte. «Incassano poco, sarà difficile trovare la combinazione giusta per scassinare la loro retroguardia». Anche il Villasor non scherza da questo punto di vista. «Pretendo tantissimo dagli attaccanti e dai centrocampisti: ci difendiamo in undici uomini, facendo un lavoro intensissimo in fase di non possesso, cercando dunque di occupare tutti gli spazi. Penso che l'organizzazione sia un aspetto cardine, ma anche avere gli interpreti giusti aiuta parecchio: in questo senso sono assolutamente soddisfatto dai due centrali Cincotti e Zedda, oltre che del nostro portiere, Mattia Carta è un'autentica garanzia».
La vittoria nel derby contro la Virtus ha contribuito a galvanizzare ulteriormente l'ambiente. «Psicologicamente stiamo benissimo, idem sul profilo fisico. In estate abbiamo svolto un'ottima preparazione, siamo praticamente al top della forma, ora non ci resta che chiudere l'anno con una vittoria»